Lezioni di produzione
In questi giorni di Bif&st mi capita di condurre incontri con produttori italiani a confronto con un pubblico attentissimo e preparato.Presentare Donatella Botti, Angelo Barbagallo e Riccardo Tozzi è stato il mio compito sin qui.Rivelazioni, storie private di imprenditori di successo, intuizioni, modi di lavorare, idee per il futuro son stati gli argomenti toccati.Molto bello l’incontro di oggi con Tozzi, che si è lasciato andare ad un confronto vero, profondo, sincero. Davanti a noi, ad interloquire con passione e intelligenza, la mitica Giovanna Cau l’avvocato del cinema per eccellenza. Vedere il doc su di lei “Diversamente giovane” è necessario per capire di chi stiamo parlando e l’emozione che ci ha dato averla in sala.
E poi ogni tanto qualche proposta “politica” o industriale come queste che ci ha fatto Barbagallo. Grazie ad un direttore di rivista attento e sempre sensibile come Antonio Autieri:
“In Italia i costi dei film, anche se sono più bassi che in Francia, non sono più sostenibili: con l’aiuto di tutti, artisti e lavoratori, bisogna pensare a sistemi di produzione più economici”. Lo ha spiegato ieri al Bif&st (Bari International Film Festival) Angelo Barbagallo, presidente della sezione produttori Anica durante un incontro con il pubblico dedicato al mestiere del produttore. “Sono sproporzionati – ha proseguito Barbagallo – i compensi “sopra la linea”, di registi, sceneggiatori e attori, ma anche quelli “sotto la linea”, per rigidità sindacali e dei contratti di lavoro per orari e composizione della troupe. E poi produrre in pellicola ormai non ha più senso: è necessario passare definitivamente al digitale che permette un risparmio su tempi e costi”. Per il titolare di BiBi Film, che ha ripercorso le fasi della sua carriera (a cominciare dal lungo sodalizio con Nanni Moretti in Sacher) e ha annunciato la fine delle riprese dell’opera prima di Luigi Lo Cascio, da lui prodotta, è necessario anche un maggiore impegno di Sky in favore del cinema italiano.”
Fonte: Eduesse